GEO-GRAPHIES
Geografia, da (terra) e graphia (scrittura), rivela una connessione fondamentale tra il territorio e la sua narrazione, come illustrato nell’opera Geographiká di Strabone. Questa esercita una forte influenza sulla storia di un luogo, agendo direttamente sull’evoluzione, le usanze e i rituali delle popolazioni.
Strade, sentieri, ferrovie e ogni traccia di attività umana e animale possono essere interpretati come grafismi, linee che raccontano la relazione di scambio reciproco tra uomo e ambiente.
Le fotografie diventano delle mappe astratte, dense di indizi, dove ogni solco, variazione di colore o texture nel terreno si trasforma in una parola o una frase di una storia più ampia. La terra stessa si fa scrittura, una scrittura silenziosa, un linguaggio che narra storie di passaggio, presenza e interazione con l’ambiente, di conquiste umane e riconquiste della natura. 
La ricerca delle tracce lasciate sulla terra si fa elemento cardine per delineare le storie del passato in un dialogo silenzioso tra uomo e terra, dove la geografia si trasforma in narrazione e la storia prende forma tra solchi, rovine e paesaggi.
Decifrare questi segni significa ristabilire un legame con un sapere antico, che non risiede unicamente nei libri, ma vive nel mondo stesso, inciso nella materia, nei confini, nei vuoti e nei pieni. Le fotografie si fanno strumenti di decifrazione, capaci di rendere visibili queste storie latenti. 
Concentrandosi sui segni invisibili o trascurati del paesaggio si va a portare il proprio sguardo oltre l’apparenza immediata e a considerare l’esistenza di realtà “altre” che, pur non essendo tangibili, plasmano il nostro mondo e le nostre esperienze. 
La fotografia diventa esplicitazione di ciò che è latente, delle storie silenziose che attendono di essere ascoltate. In un mondo dove fretta e superficialità sono oramai dominanti, questa visione offre un invito alla lentezza, all’osservazione attenta e alla consapevolezza della complessità e stratificazione della realtà. 
Ogni luogo si rivela un racconto non ancora concluso, pronto per essere decifrato, ricordato, reinventato.
V.