Le motivazioni del viaggio sono varie…
G. – V.
Il viaggio è sempre stato parte delle nostre vite. Ci spostiamo per necessità (per lavoro, per tornare dalle nostre famiglie) ma anche per il desiderio di scoprire luoghi nuovi. Eppure, accanto ai viaggi realizzati, ce ne sono altrettanti che restano sospesi: quelli negati, rimandati, cancellati.
Cosa succede quando il movimento diventa un obbligo anziché una scelta? Quando partire non è più sinonimo di scoperta, ma di necessità? Oppure, al contrario, quando siamo costretti a restare, a mettere in pausa un percorso già immaginato?


Jean Grenier parla di motivazioni differenti che ci spingono al viaggio: bisogno, frustrazione, curiosità, aggressione e anche piacere…addirittura conclude parlando di “viaggio per viaggio”. Eppure, spesso dimentichiamo che il viaggio può essere anche una mancata partenza, un desiderio mai realizzato o una costrizione imposta dalle circostanze. Questo progetto fotografico prosegue il lato nascosto, spesso dimenticato, del viaggio, iniziato su anonimag.
Il viaggio è politico, dice Grenier, ed è vero: chi può viaggiare e chi non può farlo racconta molto della società in cui viviamo. Ogni fotografia racconta una storia silenziosa di libertà o di costrizione, di possibilità o di negazione.
Questa selezione fotografica intreccia scatti inediti e immagini d’archivio in dittici che raccontano l’assenza del viaggio, la sua attesa o la sua imposizione. Un dialogo visivo che va oltre la semplice idea di spostamento, esplorando il viaggio come desiderio, necessità e, talvolta, realtà negata.


Il desiderio di partire, l’attesa e l’immobilità di fronte a partenze che restano sospese


Viaggi e direzioni mai prese. La malinconia di destinazioni che restano immaginate e sospese


Viaggi interrotti bruscamente, storie incompiete e destinazioni che restano solo ipotesi lontane


Viaggi conclusi: storie brevi lasciate dietro oggetti, dettagli, testimonianze di momenti vissuti e poi…forse…dimenticati


L’usura del viaggio. Segni visibili lasciati da chilometri percorsi e strade vissute…ed esperienze accumulate


Un uomo sale le scale mobili con lo sguardo rivolto in avanti, mentre un’altra immagine cattura solo i passi di un altro viaggiatore. Il viaggio può essere solitario o condiviso, ma ognuno percorre la sua strada.


Un gabbiano in volo libero sul mare e una fontana dove gli uccelli trovano un punto di sosta: due immagini che evocano il contrasto tra il viaggio spontaneo in direzioni opposte e l’attesa forzata.


Cavalli che corrono su una collina e mucche immobili in un paesaggio montano. Due modi diversi di abitare lo spazio: il viaggio come appartenenza a un luogo.


Il movimento della luce in una strada notturna e la sfocatura di un treno in corsa. Il viaggio è fatto di attese, accelerazioni, partenze rapide e scie di passaggi appena percepiti.


Due momenti simili in luoghi diversi: gruppi di persone in attesa di partire o di tornare. Il viaggio è anche il tempo sospeso, tra speranza, ricordi e incertezza.


Due stazioni, due momenti distinti ma simili. Il viaggio non è solo spostamento, ma anche distanza, attese e percorsi che si sfiorano senza incontrarsi.


Due viaggiatori si muovono freneticamente in una stazione, mentre altrove qualcuno scende con calma da una scala. Il viaggio ha ritmi diversi: c’è chi corre e chi si prende il tempo di osservare.